Biografia

LEONARDO LUCCHI

 

Cesena 9 dicembre 1952

Studia all’Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza e si diploma nel 1970. Negli anni Ottanta è agli inizi della sua carriera e partecipa a diverse edizioni della Biennale Giovani, mentre allestisce le sue prime mostre personali in gallerie locali (Ravenna, Riccione, ecc…).

 

Questo primissimo periodo della carriera artistica di Lucchi vede nascere figure equestri e umane: cavalli “… modellati negli scatti della corsa e nei ripiegamenti del riposo, studiati nell’attimo infinitesimale di un fotogramma…”; “uomini del circo, che continuano nelle loro esibizioni il mito della forza e della destrezza”. E comincia già da ora quella “ricerca che impressiona per l’equilibrio delle masse, il modellato quasi morbido, il chiaro significato di composizioni plastiche…”.

 

Nel 1987 espone alla Galleria Athena di Modena e nel 1988 alla Galleria F. Russo di Roma. Queste personali segnano un nuovo corso nella produzione dell’artista che, sviluppando diversi temi si ripropone già nel 1991 a Roma, sempre alla Galleria F. Russo con una rassegna di opere inedite.

E’ di questo periodo l’incontro col regista Pupi Avati che nei primi mesi del 1989 gira il film “Storia di ragazzi e ragazze”. I due artisti si erano conosciuti a Cesena in occasione della proiezione di un ciclo di film del regista bolognese che afferma: “… avevo intuito in lui capacità non comuni; è nata poi l’amicizia e la collaborazione professionale”.

 

Nelle immagini del film le mani di Lucchi modellano un elefantino che, una volta essiccato e cotto, viene immerso nel bagno galvanico e reso brillante come se fosse una fusione d’argento. Era l’immagine illusoria di una ricchezza che non c’era; un soprammobile tanto di moda a quei tempi, che veniva regalato con beneauguranti auspici a chi si sposava. Nel 1989 un altro importante appuntamento lo attende in estremo oriente: un “Cristo risorto” ed un’imponente Via Crucis sono collocate nella Catholic Church of the Holy Trinity di Singapore, dove trovano posto anche le opere di altri artisti italiani.
La Repubblica di San Marino gli chiede poi di realizzare due monete d’oro a corso legale da uno e due scudi, per commemorare il bicentenario della Rivoluzione Francese.

 

La città di Cesena invece gli commissiona un grande monumento a Don Carlo Baronio, un umile sacerdote che ha significato molto per i poveri di questa città. Il gruppo scultoreo che si compone di cinque figure viene infatti donato alla città dagli stessi ex-allievi del prete cesenate. In seguito diverse altre statue monumentali si collocano a Cesena: ricordiamo il “San Pio da Pietrelcina” presso il convento delle Suore Cappuccine e il “San Giovanni Battista” presso la Chiesa Cattedrale.

 

Nell’estate del 1991 Lucchi è invitato a Londra dall’Accademia delle Arti e delle Arti applicate, la più importante galleria d’esposizione italiana nella capitale inglese: Lucchi vi espone una trentina di opere che riassumono la sua attività artistica degli ultimi anni, un’attività attratta in particolar modo dalla gestualità naturale di delicate figure femminili e dallo studio del movimento in tutte le sue fasi.
Alla fine del 1991 l’esposizione cesenate che inaugura lo spazio ricavato dalla settecentesca ex-Pescheria lo vede protagonista nella sua città.

 

I successivi dieci anni sono un continuo succedersi di esposizioni e riconoscimenti (cfr. elenco mostre personali e collettive in questo sito) tra le quali vale la pena ricordare:

  • “25 Anni di Scultura in Europa” al Castello del Verginese di Ferrara,
  • “Le Forme del Fuoco” Montenapoleone Milano,
  • “L’Anima e le Forme” al Museo Civico Archeologico di Bologna (1997), curate dalla Fonderia Venturi Arte.

 

Nel giugno del 2002 Lucchi inaugura il nuovo studio nel cuore della sua città: un ambiente vasto e luminoso, luogo di lavoro e di esposizione insieme, in cui l’artista continua il rapporto diretto instaurato col suo pubblico da anni: come già avvenuto in passato infatti, l’artista intende offrire un luogo d’incontro e di scambio culturale ed umano accessibile a tutti, nel quale si respiri quell’aria carica di emozioni e sentimenti che è alla base di ogni ispirazione ed espressione artistica.

 

In ottobre espone a Parigi, nella centrale Galerie Sibony, dove riscuote ampio successo di pubblico europeo e d’oltre-oceano e poco dopo, in novembre si svolge a Cesena l’importante antologica “Quiete e movimento nel gioco degli equilibri” presso le antiche sale di Palazzo Romagnoli. E’ una raccolta ampia e significativa di tutto il lavoro di Lucchi degli ultimi vent’anni nella quale si può cogliere e ammirare lo svolgersi di tutti i temi a lui cari e si staglia la sua predilezione per quegli “equilibri mirabili… baricentri impossibili…“, come vengono definiti dal critico d’arte Gustavo Cuccini nell’introduzione alla monografia pubblicata per l’occasione, che infondono stupore e meraviglia nel visitatore.

 

Nel 2003 e 2004 Lucchi realizza diverse opere monumentali tra le quali ricordiamo il Gruppo scultoreo dedicato ai caduti della Seconda Guerra Mondiale, collocato presso il Cimitero di Terni e il monumento a Madre Teresa di Calcutta antistante l’Ospedale di Cesena.

 

Continuano intanto le mostre personali in Francia e in Italia: a Palermo presso Seledi Art Gallery e a Roncofreddo nel Palazzo della Rocca da poco restaurato.

 

A Natale 2004 Lucchi torna a Parigi (Galerie Ariel Sibony) con una nuova personale e nel 2005 espone per la prima volta in Svizzera a St. Gallen e in altre città.

 

E’ presente inoltre, attraverso le gallerie che lo rappresentano in permanenza, alle più importanti fiere dell’arte contemporanea:

 

  • Arte Fiera – Bologna;
  • Expo Arte – Bari;
  • Lineart – Gant (Belgio);
  • Europ’Art – Ginevra (Svizzera) ed altre.

 

Sue opere sono in esposizione permanente presso la Galleria F. Russo di Roma e in Francia presso le Gallerie Sibony di Parigi, Daudet di Toulouse, Raugraff di Nancy, Damon di Poitiers, Cimaise di Besançon e Platini di Annecy.