Giuseppe Santomaso nasce a Venezia nel 1907 e muore nel 1990.
La sua formazione artistica avviene presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Inizia ad esporre le sue opere nel 1926. Dopo un primo periodo figurativo, si dedica alla realizzazione di una serie di opere dove è forte l’influenza della ricerca post cubista. Negli anni Cinquanta passa all’astrattismo informale.
Nel 1939 espone con il gruppo di Corrente. Successivamente abbandona le tematiche sociali, comincia a dipingere astratte tensioni e figurazioni emotive. Nel 1952 partecipa all’esperienza del Gruppo degli Otto con Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Morlotti, Turcato, Vedova, detto anche degli astratto-concreti. Dopo la metà degli anni Cinquanta, abbandona completamente il contenuto e la forma. La sua pittura, però, non risponde alle connotazioni drammatiche di quasi tutto l’informale, ma si sviluppa attorno ad una struttura sempre costituita, in quella ricerca di armonia ed equilibrio che caratterizza tutto il suo lavoro. Nel corso degli anni Sessanta si libera dei pur sottili legami dell’informale per maturare una immagine fatta di emotività, di suggestioni spaziali e di vibrazioni luminose.
È degli anni Sessanta invece l’importante ciclo definito come delle Cicale e Cattedrali. Negli ultimi anni della sua vita artistica, si accentuano il rigore formale e la raffinatezza delle composizioni. Sono tipiche del periodo figurativo i soggetti come nature morte, figure, paesaggi, mentre per quanto riguarda il ciclo di composizioni astratte sono ricorrenti larghe stesure di colori con accenti di chiara matrice lirico-informale.